giovedì 3 febbraio 2011

abbiamo fatto il punto

Il 26 e il 27 gennaio tutti i ricercatori che lavorano a SMD si sono incontrati a Genova all'IIT. Un anno e mezzo fa il progetto veniva lanciato a Trieste, e mercoledì e giovedì si è fatto il punto sull'avanzamento lavori di fronte a un funzionario della Commissione Europea. L'incontro è servito sia a verificare lo stato della nostra ricerca, che a dimostrare che i soldi del contribuente europeo vengono spesi nella maniera più adeguata. Merito e trasparenza, insomma.

Dopo il breve discorso di apertura di Enzo Di Fabrizio, i gruppi di sono succeduti con interventi densi e chiari per circa nove ore il primo giorno, e altre cinque il secondo. C'eravamo noi che lavoriamo all'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, i due gruppi  tedeschi da Dortmund e Bochum, Adriana Gil di Nanotec Electronica da Madrid, il gruppo di Glasgow, i cari colleghi triestini del CBM e del CNR-INFM-TASC e gli amici dell'Università della Magna Grecia di Catanzaro. Lingua ufficiale: English, of course! 

Il punto di partenza dei due giorni è stato riassuntivo: il progetto ha l'obiettivo di costruire uno strumento che permetta di controllare e muovere singole molecole e nello stesso tempo analizzarle. Uno strumento cioè che sappia unire tecniche di "nano-manipolazione" (la molecola la prendo e la metto qua o là) e le tecniche di "nano-ottica" (illumino la molecola con luci ben precise) per potere realizzare una "spettroscopia" (le molecole assorbono o riflettono una certa luce a seconda della loro composizione). Alcuni di noi si occupano di sviluppare l'unione delle due tecniche, altri di costruire lo strumento, altri ancora di studiare le molecole di interesse, per esempio le proteine dei tumori. Quando lo strumento sarà pronto, potrà essere usato per la diagnosi precoce dei tumori.

Sull'unione delle due tecniche stiamo lavorando noi dell'IIT, alcuni del gruppo di UMG, del CNR-INFM-TASC, e di Bochum.
Il nostro gruppo, in particolare Remo Proietti, Francesco de Angelis, Marco Francardi e Manola Moretti hanno mostrato i dettagli della fabbricazione delle nanopunte, i miglioramenti che vi stanno apportando per renderle più efficienti nella spettroscopia Raman, gli sviluppi nella teoria dei polaritoni - come dice Remo, "in una struttura che sembra così semplice c'è molta teoria dietro"- e l'utilizzo delle nanopunte per lo studio delle forze molecolari interne alle proteine. (Manola usa spesso due parole, "tapping" e "fishing": intercettare e pescare, trovare e tirare, entrare in contatto e dispiegare - "unfold"). Martina Havenit e Diedrich Schmidt della Ruhr-Universitat di Bochum, stanno utilizzando le stesse punte ma associandola a una luce un po' più grossa (l'infrarosso).
Marco Lazzarino del TASC sta lavorando affinché la nanopunta si possa inserire al meglio in un Atomic Force Microscope pre-esistente. Nel curare la realizzazione materiale dello strumento, Lazzarino e il suo gruppo si appoggia alla pratica "industriale" di Adriana Gil di Nanotec Electronica.
Ma se le nanopunte vanno quasi a toccare materialmente le molecole da analizzare, Carlo Liberale (IIT) , Gobind Das (IIT) e Patrizio Candeloro (UMG) hanno presentato i risultati ottenuti fermando le molecole con l'optical tweezer, ovvero fasci di luce così stretti capaci di isolare e muovere singole molecole, mentre altra luce le illumina per fare spettroscopia Raman.

Allo studio delle molecole si dedicano invece il gruppo del CBM di Trieste con Vincent Torre, Marco Lazzarino e Monica Mazzolini, quello di Dortmund con Christof Niemeyer e Ljiljana Fruk, quello di Glasgow con Duncan Graham e il gruppo di Gianni Cuda di UMG. Le molecole interessate sono proteine legate a recettori di membrana cellulare, DNA e sviluppo di tumori. 

Per quest'ultimo caso, Gianni Cuda spiega: "la mutazione di un gene provoca l'insorgenza di un tumore se viene espressa la relativa proteina; avere un dispositivo che identifica la proteina anziché il gene, vuole dire avere uno strumento che riconosce il tumore non come probabilità, ma come evento in corso". La proteina presa in esame è quella legata ai tumori delle ovaie e dei polmoni.

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