lunedì 20 dicembre 2010

scienza in pubblicità


There was a time when to amplify DNA,
You had to grow tons and tons of tiny cells.
Then along came a guy named Dr. Kary Mullis,
Said you can amplify in vitro just as well.
Just mix your template with a buffer and some primers,
Nucleotides and polymerases, too.
Denaturing, annealing, and extending.
Well it’s amazing what heating and cooling and heating will do.
PCR, when you need to detect mutations.
PCR, when you need to recombine.
PCR, when you need to find out who the daddy is.
PCR, when you need to solve a crime.

Per scaricare la canzone potete andare qua: Scientists for better PCR, sito di una nota marca di prodotti da laboratorio.

venerdì 17 dicembre 2010

Beauty and the science

Durante il periodo natalizio la programmazione televisiva propone spesso il cartoon della Disney del 1991, Beauty and the beast, ispirato a una fiaba popolare di storia antica e intricata, che racconta l'amore di una giovane figlia di nobile signore per un uomo dalle fattezze mostruose, il quale si scopre essere un principe vittima di un terribile incantesimo. L'amore di Bella riesce a restituire a Bestia il suo vero aspetto così che ... vissero felici e contenti. La morale, ben nota, è che non bisognerebbe fermarsi mai davanti alle apparenze poiché la bellezza è spesso nascosta e va ricercata con la pazienza e la forza dell'amore.
Crane, Walter. Illustration for Beauty and the Beast.
London: George Routledge and Sons, 1874.

Qualcuno penserà che è una storia un po' sdolcinata, poco adatta per ricercatori duri e puri. Gli scienziati  sono persone così insolite che paiono bestie! Ovviamente. Però qualcuno di noi trascorrerà le feste con i propri figli - sì, tra di noi ci sono papà con bimbi piccini - e un po' di dolcezza è d'obbligo. Almeno una volta l'anno. Inoltre la fiaba ci ricorda due grandi scienziati, uno è Ernst Mach, e l'altro è Richard Feynman (quest'ultimo, poi, era considerato molto carino da molte donne).

Mach una volta scrisse di scienza come di un amore struggente tra scienziato e verità: "Lo scienziato cerca la verità; io non so se la verità cerchi lo scienziato. Ma se così fosse, la storia della scienza rassomiglierebbe molto al convegno amoroso che tante volte ispirò poeti e pittori. Un alto muro di cinta chiude un giardino; da una parte di esso il giovine, la fanciulla dall'altra. Il giovine piange e piange la fanciulla. Entrambi aspettano ed entrambi non sanno di essere tanto vicini".

Feynman, invece, scrisse di scienza come di bellezza (e il testo Rosanna lo conserva scritto su un post-it appiccicato alla scrivania): "Ho un amico artista che alle volte dice cose con le quali non sono molto d’accordo. Magari raccoglie un fiore e dice: “Guarda com’è bello”, e sono d’accordo; ma poi aggiunge: “Io riesco a vedere che è bello proprio perché sono un artista; voi scienziati lo scomponete in tanti pezzi e diventa una cosa senza vita”, e, allora penso che abbia le traveggole. Per cominciare, la bellezza che vede lui è accessibile a chiunque e quindi anche a me, credo. Non avrò un senso estetico raffinato come il suo, ma sono comunque in grado di apprezzare la bellezza di un fiore. Per di più vedo nel fiore molte cose che lui non riesce a vedere. Posso immaginare le cellule, là dentro, e i complicati meccanismi interni, anch’essi con una loro bellezza. Non esiste solo la bellezza alla dimensione dei centimetri, c’è anche su scale più piccole, nella struttura interna, o nei processi. Il fatto che i colori dei fiori si siano evoluti per adescare gli insetti impollinatori, ad esempio, è interessante: significa che gli insetti vedono i colori. E allora uno si chiede: il senso estetico dell’uomo vale anche per le forme di vita inferiori? Perché è estetico? Domande affascinanti che mostrano come una conoscenza scientifica in realtà dilati il senso di meraviglia, di mistero, di ammirazione suscitati da un fiore. La scienza può solo aggiungere; davvero non vedo come e che cosa possa togliere."

Non rimane che augurare buone feste a tutti, pensando alla bellezza, alla scienza e all'amore.

mercoledì 15 dicembre 2010

dimensioni da record

Il cono del nostro dispositivo è un oggetto con dimensioni da record. Non lo scrivo tanto per dire, né per farci più belli di quanto siamo. Fino ad oggi nessun altro è riuscito a costruire un cono con una punta così piccola.  La cosa è unica. Altrimenti Nature Nanotechnology non gli avrebbe dedicato la copertina (così come Assange non sarebbe finito in copertina sul Rolling Stone e Zuckerberg sul Time).

Tanto per farci un'idea delle dimensioni: la punta piatta della mia matita è larga circa 2 millimetri, la punta del cono del nostro dispositivo è più piccola di 10 nanometri. Se volessi rendere la mia matita utile alla nostra ricerca, la dovrei tagliare in un milione di fettine tutte uguali. A parte che un milionesimo di matita non riuscirei a vederlo e nemmeno a prenderlo in mano, un milionesimo di matita non è più una matita, ma grafite che mostra la sua struttura molecolare (con cui potete giocare qui). La matita quindi non va bene, ma il cono sì.

Perché il cono deve avere una punta così piccola? Perché deve insinuarsi tra le molecole di composti come le proteine, in modo da comprendere di che molecole si tratta. In termini tecnici diremmo che ci serve per procurarci uno spettro Raman fortemente localizzato. In termini non tecnici e molto metaforici: ci serve un dito che faccia vibrare le molecole una ad una così da identificarle singolarmente nel gruppo.

Ma, attenzione, il cono non le tocca direttamente, se lo facesse le distruggerebbe. Dalla punta del cono esce una luce molto sottile che induce la vibrazione sulle molecole. Il nostro cono è attraversato da quello che Remo chiama "surface plasmon polariton", e che nella storia del progetto è il fenomeno che ha scaturito in Enzo l'idea iniziale.

Al polaritone dedicheremo un post tutto suo, che se lo merita, ma non oggi.

venerdì 10 dicembre 2010

pazienza in tempo di vacanza

Mercoledì 8 era giorno festivo.
Eppure Franz, che è momentaneamente in UMG a Catanzaro, era in laboratorio.
Ieri Remo, il teorico del gruppo, ha rivelato che se Franz era in lab, in parte era anche colpa/merito suo.
Pare infatti che l'8 Remo abbia prodotto risultati di conti utili alla fabbricazione e utilizzo delle punte di Franz.
Franz e gli altri ricercatori di UMG sono ancora in laboratorio a verificare i conti di Remo.
Ci vorrà del tempo. E pazienza.