venerdì 25 febbraio 2011

aprire la scienza al pubblico, e viceversa

Cinema e scienza, un invito al pubblico in sei serate


Al via giovedì 3 marzo presso il Cinema Sivori di Genova
la rassegna che celebra l’incontro tra  l’arte cinematografica e i saperi scientifici,
promossa nell’ambito del progetto di ricerca SMD – Single Molecule Detection

            Genova, 25 febbraio 2011 – Incontrarsi al cinema per parlare di scienza e dei suoi effetti sulla società, questo l’obiettivo di Openscience: meeting complexity, l’iniziativa di divulgazione scientifica promossa dal Prof. Enzo Di Fabrizio, direttore del Dipartimento di Nanostrutture dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e coordinatore del Progetto Europeo Single Molecule Detection. Sei proiezioni e dieci relatori d’eccezione, a partire dal 3 marzo fino al 26 maggio 2011, presso il Cinema Sivori di Genova con ingresso gratuito.

Openscience: meeting complexity è una rassegna cinematografica che nasce tra le iniziative di comunicazione ideate per il progetto di ricerca SMD - Single Molecule Detection, finanziato dalla Commissione Europea all'interno del settimo programma quadro. SMD è un progetto di ricerca che ha lo scopo di costruire un dispositivo per il controllo e l'analisi di singole molecole per lo studio dei tumori; esso si sviluppa all'incrocio di diverse discipline quali la fisica e la biologia, la medicina e le nanotecnologie. «L'interdisciplinarità del progetto ci ha spinti a realizzare un'iniziativa di comunicazione che esprimesse l'incontro di più saperi e si allargasse verso il pubblico, e che contemplasse l’immaginario della scienza presente all’interno della nostra società e raccontato al meglio dall’arte cinematografica » dichiara Enzo Di Fabrizio, coordinatore del progetto. Ospiti della rassegna saranno, giuristi, giornalisti, scienziati impegnati in tematiche come la questione di genere nella scienza, il disarmo e la privacy. «Tramite la visione del film e l'interazione con il pubblico, il relatore interverrà come portatore di conoscenza, ma anche come cittadino testimone della rapida evoluzione della società moderna. L’ importanza della scienza e della tecnologia e la loro influenza sulla crescente complessità della nostra società, infatti, fanno emergere la necessità di incontro tra le personalità del mondo della cultura e i cittadini attraverso nuove forme di dialogo democratico» aggiunge Di Fabrizio.

Le sei opere cinematografiche in programma mostrano ciascuna un aspetto della ricerca scientifica e dello sviluppo tecnologico o il loro effetto sul nostro futuro. Openscience: meeting complexity si aprirà giovedì 3 marzo con la proiezione di “Gattaca” di Andrew Niccol, film dedicato a possibili futuri eugenetici, accompagnata dall’intervento dal genetista Edoardo Boncinelli, Professore all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Gli appuntamenti proseguiranno poi, il 24 marzo, con“Agorà” di Alejandro Amenábar dedicato alla questione di genere nella scienza, sulla quale interverranno Flavia Zucco, Presidente dell’Associazione Donne e Scienza e Katia Gallo, nanotecnologa al Royal Institute of Technology di Stoccolma; mentre, il 31 marzo,  sarà “Public Enemy” di Tony Scott ad aprire il dibattito su intercettazioni e privacy con il giornalista Carlo Bonini di La Repubblica e il giurista Luca Marini, Vicepresidente del Comitato Nazionale di Bioetica.

Gli incontri riprenderanno il 5 maggio con “I ragazzi di via Panisperna” di Gianni Amelio, ritratto della fisica italiana ai tempi di Enrico Fermi, introdotto dallo storico della scienza Enrico Bellone e dal fisico teorico Francesco Guerra, Professore all’Università di Roma La Sapienza. Il 19 maggio Diego Latella, Segretario Nazionale dell’Unione degli Scienziati per il Disarmo, anticiperà “Minority Report” di Steven Spielberg con un intervento sul cybercrime. Per la serata di chiusura, giovedì 26 maggio, dedicata ai viaggi nello spazio con “Moon” di Duncan Jones, si attende la conferma dell’astronauta ESA Samantha Cristoforetti ad accompagnare l’intervento del Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Roberto Cingolani.

Tutti gli incontri si terranno presso il Cinema Sivori del circuito cinema di Genova, in Salita Santa Caterina 12, alle ore 20.30 e ciascuna proiezione sarà seguita da un dibattito tra relatori e pubblico.

venite al cinema con noi?

venerdì 4 febbraio 2011

piccolezze al cinema

Nelle sale italiane esce oggi I fantastici viaggi di Gulliver, la rivisitazione del romanzo di Jonathan Swift che il regista americano Rob Letterman ha pensato per un pubblico giovane. La critica lo descrive molto incentrato sul contrasto piccolo-grande; i personaggi principali sono infatti Gulliver, l'uomo, impersonato dal robusto Jack Black, e i lillipuziani, uomini piccoli e operosi. (Sono del tutto assenti i riferimenti di critica sociale del buon Swift, non c'è traccia né dei giganti di Brobdingnag, né gli immortali struldbrug destinati a invecchiare sempre di più, né degli Houyhnhnm, cavalli perfetti che comandano gli uomini deformi Yahoos). Questa predilezione che il regista mostra per il contrasto dimensionale, ci ha portato a riflettere su come la fascinazione per le realtà piccolissime sia frequente nel cinema (e nella letteratura).

I lillipuziani di Swift erano alti 15 centimetri, piccoli rispetto all'uomo, eppure dei giganti se consideriamo che un secolo e mezzo dopo, Lewis Carroll riduceva le dimensioni di Alice a 8 centimetri, per condurla tra i bruchi e i grilli del mondo meraviglioso. Tre millimetri al giorno era invece la velocità di rimpicciolimento che subisce Scott Carey dopo essere stato colpito da un misterioso raggio elettromagnetico. Protagonista di The Shrinking man, il racconto di Richard Matheson scritto nel 1957 e diventato sceneggiatura subito dopo per il film dell'Universal Pictures, Scott subisce una riduzione illimitata, fino a diventare infinitesimo - il niente che eppure esiste. 
In Viaggio Allucinante (qui il trailer) il rimpicciolimento è controllato e diretto da un équipe di scienziati: un gruppo di medici a bordo del sommergibile Proteus viene ridotto a dimensioni micrometriche, affinché possa viaggiare all'interno del corpo di uno scienziato russo in coma e operarlo al cervello; la miniaturizzazione ha effetto per un tempo limitato e il sabotatore... La sceneggiatura fu riscritta in romanzo da Isaac Asimov, e alcune voci (qui) suggeriscono che Roland Emmerich stia lavorando a un remake prodotto da James Cameron (qui). La stessa idea era già stata ripresa nel divertente film di Joe Dante, Salto nel buio (qui), nel 1987. 

Più reali i mondi piccoli di Microcosmos (qui) uscito nel 1996. Mentre al confine tra scienza e fiction è invece DOT (qui), dove le riprese sono state effettuate tramite un "celloscopio", uno strumento per la ripresa continua di immagini al microscopio inventato dalla CellScope, e il soggetto è stato curato e realizzato dalla Aardman Animations.

Insomma, il fascino per il piccolo non è solo dei nanotecnologi, anche se per noi è quasi una vocazione. "Il mondo invisibile degli atomi e delle molecole" fu uno dei motivi che spinse Enzo Di Fabrizio a diventare un fisico, e il desiderio di "scoprire i processi della natura che non si vedono a occhio nudo" condussero Manola a studiare biotecnologie.

giovedì 3 febbraio 2011

abbiamo fatto il punto

Il 26 e il 27 gennaio tutti i ricercatori che lavorano a SMD si sono incontrati a Genova all'IIT. Un anno e mezzo fa il progetto veniva lanciato a Trieste, e mercoledì e giovedì si è fatto il punto sull'avanzamento lavori di fronte a un funzionario della Commissione Europea. L'incontro è servito sia a verificare lo stato della nostra ricerca, che a dimostrare che i soldi del contribuente europeo vengono spesi nella maniera più adeguata. Merito e trasparenza, insomma.

Dopo il breve discorso di apertura di Enzo Di Fabrizio, i gruppi di sono succeduti con interventi densi e chiari per circa nove ore il primo giorno, e altre cinque il secondo. C'eravamo noi che lavoriamo all'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, i due gruppi  tedeschi da Dortmund e Bochum, Adriana Gil di Nanotec Electronica da Madrid, il gruppo di Glasgow, i cari colleghi triestini del CBM e del CNR-INFM-TASC e gli amici dell'Università della Magna Grecia di Catanzaro. Lingua ufficiale: English, of course! 

Il punto di partenza dei due giorni è stato riassuntivo: il progetto ha l'obiettivo di costruire uno strumento che permetta di controllare e muovere singole molecole e nello stesso tempo analizzarle. Uno strumento cioè che sappia unire tecniche di "nano-manipolazione" (la molecola la prendo e la metto qua o là) e le tecniche di "nano-ottica" (illumino la molecola con luci ben precise) per potere realizzare una "spettroscopia" (le molecole assorbono o riflettono una certa luce a seconda della loro composizione). Alcuni di noi si occupano di sviluppare l'unione delle due tecniche, altri di costruire lo strumento, altri ancora di studiare le molecole di interesse, per esempio le proteine dei tumori. Quando lo strumento sarà pronto, potrà essere usato per la diagnosi precoce dei tumori.

Sull'unione delle due tecniche stiamo lavorando noi dell'IIT, alcuni del gruppo di UMG, del CNR-INFM-TASC, e di Bochum.
Il nostro gruppo, in particolare Remo Proietti, Francesco de Angelis, Marco Francardi e Manola Moretti hanno mostrato i dettagli della fabbricazione delle nanopunte, i miglioramenti che vi stanno apportando per renderle più efficienti nella spettroscopia Raman, gli sviluppi nella teoria dei polaritoni - come dice Remo, "in una struttura che sembra così semplice c'è molta teoria dietro"- e l'utilizzo delle nanopunte per lo studio delle forze molecolari interne alle proteine. (Manola usa spesso due parole, "tapping" e "fishing": intercettare e pescare, trovare e tirare, entrare in contatto e dispiegare - "unfold"). Martina Havenit e Diedrich Schmidt della Ruhr-Universitat di Bochum, stanno utilizzando le stesse punte ma associandola a una luce un po' più grossa (l'infrarosso).
Marco Lazzarino del TASC sta lavorando affinché la nanopunta si possa inserire al meglio in un Atomic Force Microscope pre-esistente. Nel curare la realizzazione materiale dello strumento, Lazzarino e il suo gruppo si appoggia alla pratica "industriale" di Adriana Gil di Nanotec Electronica.
Ma se le nanopunte vanno quasi a toccare materialmente le molecole da analizzare, Carlo Liberale (IIT) , Gobind Das (IIT) e Patrizio Candeloro (UMG) hanno presentato i risultati ottenuti fermando le molecole con l'optical tweezer, ovvero fasci di luce così stretti capaci di isolare e muovere singole molecole, mentre altra luce le illumina per fare spettroscopia Raman.

Allo studio delle molecole si dedicano invece il gruppo del CBM di Trieste con Vincent Torre, Marco Lazzarino e Monica Mazzolini, quello di Dortmund con Christof Niemeyer e Ljiljana Fruk, quello di Glasgow con Duncan Graham e il gruppo di Gianni Cuda di UMG. Le molecole interessate sono proteine legate a recettori di membrana cellulare, DNA e sviluppo di tumori. 

Per quest'ultimo caso, Gianni Cuda spiega: "la mutazione di un gene provoca l'insorgenza di un tumore se viene espressa la relativa proteina; avere un dispositivo che identifica la proteina anziché il gene, vuole dire avere uno strumento che riconosce il tumore non come probabilità, ma come evento in corso". La proteina presa in esame è quella legata ai tumori delle ovaie e dei polmoni.

martedì 1 febbraio 2011

gaga science satira

Manola ci ha mandato questo video con una raccomandazione: "da guardare quando non lavorate". Il video è una delle tante parodie di Bad Romance di Lady Gaga, ma questa volta il tema è la ricerca scientifica, in particolare i "bad project".
Su youtube il video ha guadagnato più di un milione di visualizzazioni, e qualcuno commenta: "sorry lady gaga, but they win". Lo crediamo anche noi!